Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post

Mafia: Lumia, sono un condannato a morte di Cosa nostra



''Sono un condannato a morte di Cosa nostra e so che in questa battaglia bisogna essere pronti a tutto'': cosi' il deputato del Pd Belle Lumia risponde alle critiche sui suoi incontri con boss detenuti finalizzati a sondarne la disponibilita' al pentimento. ''Chi ha paura della collaborazione di Provenzano?- si chiede - Le trattative le hanno fatte e temo continuino a farle altri. E' fin troppo evidente, a questo punto, che qualcuno in questo Paese non vuole la verita'''.

(ANSA).

Mafia impone caffe' a bar Palermo, sequestrate 5 societa'

Il caffe' della mafia imposto ai bar che avrebbero acquistato partite di qualita' inferiore rispetto al prodotto medio temendo ritorsioni.

E' uno degli aspetti che emerge da una indagine della guardia di finanza a Palermo, denominata ''coffee break'', che ha sequestrato cinque societa', per un valore di oltre 4 milioni di euro, riconducibili a un pluripregiudicato, ritenuto, in passato, uomo di fiducia di Totò Riina e condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa. (ANSA).

Mafia: sequestrati beni per 30 mln euro a imprenditore edile Infiltrazioni in appalti pubblici, operazione Dia nel Trapanese

Beni per oltre 30 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia all'imprenditore edile Giuseppe Pisciotta, 68 anni di Castellammare del Golfo. Pisciotta secondo gli investigatori avrebbe incrementato la sua attivita' economica grazie ai contatti con Cosa nostra, sfruttando il legame con il suo socio in affari Mariano Saracino, 64 anni, detenuto per mafia. E tutto cio' ''attraverso l'illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici''. Il provvedimento e' stato emesso dal tribunale di Trapani, su proposta del direttore della Dia, Alfonso D'Alfonso. (ANSA).

Incendi: in fiamme ombrelloni libreria 'pizzo free' Catania

La notte scorsa a Catania sono stati dati alle fiamme due grandi ombrelloni posti all'esterno del caffe' libreria Tertulia, in via Michele Rapisardi, nel centro della citta'. Lo ha reso noto l'associazione Addiopizzo Catania in una nota nella quale esprime ''solidarieta' e vicinanza'' al titolare e sottolinea come si sia trattato di ''un gesto che puo' avere un significato ben preciso''.

L'Associazione rileva come il titolare della libreria sia stato ''uno dei primi a condividere il progetto del consumo critico entrando a far parte della lista dei commercianti 'pizzo free'.

(ANSA).

Mafia: Ciancimino, notizia di esplosivo in indagine Bologna

La notizia che l'esplosivo trovato in parte nel giardino di casa di Massimo Ciancimino e in parte eliminato da un suo amico possa provenire da Bologna confluira' con ogni probabilita' nel fascicolo sulle minacce al figlio dell'ex sindaco di Palermo aperto in passato dalla procura bolognese.

Nel frattempo la squadra mobile di Bologna e' gia' stata delegata a compiere gli accertamenti necessari, su spostamenti ma anche su circuiti di videosorveglianza, per verificare la veridicita' della nuova versione dei fatti resa da Ciancimino.

(ANSA).

Mafia: De Mauro; Ingroia, su depistaggi ci sara' processo bis



''La Procura non si rassegna. La ricerca della verita' sul caso De Mauro proseguira' ora su due fronti''. Il pm Antonio Ingroia indica le linee delle strategie processuali sulla scomparsa del giornalista del quotidiano L'Ora. Sul primo fronte, quello delle responsabilita' dirette, Ingroia ha confermato che sara' presentato appello contro l'assoluzione di Toto' Riina. Dal secondo fronte, quello dei depistaggi, Ingroia si dice certo che nascera' un nuovo processo. ''La guerra non e' persa - sottolinea il pm - la Procura non alzera' certo bandiera bianca''. (ANSA).


Mafia: gip Palermo rinvia decisione su ministro Romano

Il gip di Palermo Giuliano Castiglia si e' riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione, presentata dalla procura, dell'indagine per concorso in associazione mafiosa a carico del ministro dell'agricoltura Saverio Romano. All'udienza di oggi il pm Nino Di Matteo ha ribadito la richiesta di archiviazione sostenendo che a carico del politico non ci sarebbero elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio. Il giudice ha rinviato la decisione non indicando il termine in cui sciogliera' la riserva. (ANSA).



Indiscrezioni stampa: il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo è indagato per concorso esterno all'associazione mafiosa?

Si riaccende la polemica alla luce delle indiscrezioni di stampa sul deposito, ai vertici della Procura di Catania da parte di quattro sostituti, di una richiesta di rinvio a giudizio dei 56 indagati dell'operazione Iblis, in cui il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo è indagato per concorso esterno all'associazione mafiosa. Il governatore è sceso direttamente in campo per manifestare la propria indignazione: «Prendo atto – dice - che con cronometrica puntualità il giorno delle amministrative in Sicilia e dei ballottaggi nazionali, grazie alla consueta fuga di notizie in violazione del segreto istruttorio, si fa sapere all’opinione pubblica l’ipotetica esistenza di un atto interno, di nessuna rilevanza procedurale, allo scopo di creare un artificioso clima di pressione sull’opinione pubblica e sulla necessaria serenità che caratterizza il lavoro della magistratura».

L'INFORMATICO - Lombardo ha reso noto di aver conferito, il 20 aprile scorso, un mandato difensivo all'esperto di telecomunicazioni Gioacchino Genchi, il tecnico famoso per aver collaborato con Falcone e de Magistris, ma soprattutto balzato all'onore delle cronache perché finito sotto inchiesta perché accusato di avere un mega archivio di tutte le persone da lui intercettate. L'accusa si è rivelata infondata anche perché Genchi non intercettava gli indagati ma faceva esclusivamente tabulati telefonici. «Genchi – ha spiegato il presidente della Regione - ha già ultimato l'informatizzazione degli atti del procedimento e ha iniziato l’estrapolazione di elementi che in modo oggettivo e incontrovertibile dimostrano la mia assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Penso di non dovere aggiungere nulla sulla professionalità del dottor Genchi, di cui si è pure servita anche di recente la magistratura di Catania: dal processo per la costruzione del nuovo ospedale Garibaldi di Nesima ad un processo di mafia conclusosi con sentenza di condanna emessa qualche settimana fa dal tribunale di Catania. Ho seguito il lavoro da lui svolto in queste settimane condividendo la sua metodologia, l’obiettività e il rigore logico e scientifico con cui procede nelle analisi e accompagna le conclusioni». Da parte sua la Procura etnea ha fatto sapere che non c'e alcuna richiesta depositata nella cancelleria del gip per l'inchiesta Iblis e che ogni altra valutazione e' prematura. Inoltre, in questa fase documenti e atti sono coperti dal segreto istruttorio. L'inchiesta, comunque, sarebbe alle battute finali, anche perché deve essere chiusa entro il 3 novembre prossimo per scadenza termini.

Fonte Italpress

30 Maggio 2011 ore 12:29

Un evento teatrale che e' un segno di testimonianza civile degli studenti dell'Universita' di Palermo nell'anniversario della strage di Capaci

Un evento teatrale che e' un segno di testimonianza civile degli studenti dell'Universita' di Palermo nell'anniversario della strage di Capaci. Per il 19esimo anniversario della strage di Capaci allo Steri i giovani del laboratorio di poetica del professore Salvatore Lo Bue mettono in scena ''I dimenticati'', performance ispirata alle vittime dell'eccidio. Secondo appuntamento di una trilogia partita il 9 maggio - giornata in memoria delle vittime della mafia e del terrorismo - con lo spettacolo ''Secondo cuore, secondo ragione'', che si concludera' il 19 luglio con ''La liberta' e' donna: Andromeda, Euridice, Savitri'', dedicata ai morti di via D'Amelio. ''Queste iniziative - dice il rettore dell'Ateneo Roberto Lagalla - fanno parte del costante sforzo dell'istituzione universitaria di far crescere nei giovani la consapevolezza delle loro potenzialita' nel contrasto a tutte le forme di prevaricazione, per il ripudio della cultura mafiosa e l'affermazione dei principi di sana e civile convivenza''. Per la prima volta, su iniziativa del rettore, il vessillo dell'Ateneo e' stato esposto stamattina all'Aula bunker insieme a quello delle altre istituzioni formative, ''cosi' che i simboli delle istituzioni - dice Lagalla - sono stati visibili uniti e coesi ai tutti i partecipanti''. (ANSA).

MAFIA: A CANICATTI' MONOLITI PER GIUDICI LIVATINO E SAETTA

C'erano la vedova ed i figli del giudice, Antonino Saetta; il presidente del Tribunale di Agrigento, Luigi D'Angelo; i rappresentanti delle associazioni Tecnopolis e Amici del giudice Rosario Angelo Livatino oggi a Canicatti' (Ag) per l'inagurazione dei 'monoliti della legalita'', in memoria dei due giudici uccisi dalla mafia nel 1988 e nel 1990. Diversi gli interventi alla presenza delle autorita' cittadine. L'opera e' dell'artista Vincenzo Greco. I monoliti sono stati collocati all'incrocio tra i viali intitolati ai due magistrati, nel quartiere Giarre, a due passi dall'ospedale civile Barone Lombardo di Canicatti'. I profili dei volti stilizzati di Saetta e di Livatino sono tracciati con delle linee dorate. (ANSA).

Si sperimenta in Sicilia un nuovo modello di lotta contro le infiltrazioni mafiose negli appalti e nell'imprenditoria. Lo strumento scelto e' un protocollo di legalita'

Si sperimenta in Sicilia un nuovo modello di lotta contro le infiltrazioni mafiose negli appalti e nell'imprenditoria. Lo strumento scelto e' un protocollo di legalita' che, oltre a Confindustria, coinvolge la Regione e le Prefetture della Sicilia. L'accordo, che fissa nuovi e piu' rigidi criteri di controllo e di repressione, e' stato firmato oggi a Palermo alla presenza del ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Per la Regione e' intervenuto l'assessore all'Energia e ai Servizi di pubblica utilita', Giosue' Marino, e per Confindustria il presiedente siciliano Ivan Lo Bello. ''Qui si realizza un modello innovativo di collaborazione non solo fra le istituzioni ma anche con l'associazione degli industriali chiamata svolgere un ruolo fondamentale'', ha detto Maroni che ha anche riconosciuto l'impegno della Confindustria nell'isolamento delle aziende inquinate o indotte a venire a patti con la mafia. Il protocollo fissa l'obiettivo di assicurare la concorrenza leale e la liberta' d'impresa ma anche la prevenzione dei condizionamenti criminali. La Regione e' impegnata ad assumere informazioni mirate prima di rilasciare le autorizzazioni e a estendere alla filiera delle imprese interessate agli appalti e ai servizi l'obbligo della documentazione antimafia e delle sanzioni. La Confindustria proseguira' nell'azione che gia' svolge puntando sull'etica della responsabilita', su nuove misure di garanzia della legalita' e sull'espulsione o la sospensione delle imprese che violano il protocollo. I controlli mirati sono promossi dalle Prefetture. ''Dobbiamo garantire la liberta' d'impresa e le condizioni di leale concorrenza e trasparenza. Nessuna regola opaca'', ha sottolineato Lo Bello. Per Maroni l'accordo si coniuga con la linea diretta a colpire i patrimoni della mafia. ''Togliere i soli ai mafiosi mette in crisi il sistema organizzativo'' ha ribadito. E ha ricordato che per la gestione dei beni confiscati, da ''mettere a reddito per impedirne il degrado'', e' nata un'Agenzia con sede a Reggio Calabria. Entro la fine di giugno, ha promesso, l'Agenzia avra' una filiale anche a Palermo. (ANSA).

MAFIA: FATTURE PER DISSIMULARE "PIZZO", 8 ARRESTI NEL PALERMITANO

5 agosto 2010
carabinieri

PALERMO (ITALPRESS) – Operazione antimafia dei Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, che hanno eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare disposti su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse sono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento e traffico di stupefacenti. L’operazione, denominata “Iron Man”, ha decapitato il vertice delle famiglie mafiose di Ficarazzi, localita’ dell’hinterland orientale del capoluogo. L’indagine ha documentato il conflitto tra il boss “reggente” di Ficarazzi e quello emergente, che tentava di assumere il controllo del territorio e il racket delle estorsioni giungendo a picchiare con violenza un imprenditore taglieggiato. Gli imprenditori estorti pagavano il pizzo simulando pagamenti per servizi e forniture con regolari fatture.
L’operazione e’ il frutto di una prolungata attivita’ investigativa avviata, nel novembre del 2008, dalla Compagnia Carabinieri di Bagheria sul territorio di Ficarazzi. Le indagini hanno preso le mosse dai numerosi attentati incendiari verificatisi nel paese alle porte di Palermo a partire dal 2008 con lo stesso modus operandi: copertoni irrorati di benzina. “Indice – spiegano gli inquirenti – di un’unica strategia, di evidente matrice mafiosa, con finalita’ intimidatorie ed estorsive”. “Sin dalle prima battute – sottolineano – emerge la situazione di conflittualita’ tra il ‘reggente’ di Ficarazzi, Giovanni Trapani, e il boss emergente Atanasio Alcamo, che stava ingaggiando un serrato confronto con il primo al fine di assumere il controllo di quel territorio e il racket delle estorsioni”. L’operazione scongiura cosi’ “l’evoluzione del contrasto verso altre forme di violenza, gia’ paventate dagli appartenenti alle famiglie mafiose nelle conversazioni intercettate”. Gli investimenti dell’organizzazione criminale scoperta dai Carabinieri si incentrano soprattutto sullo sfruttamento del settore dell’edilizia. “Si tratta, – sottolineano gli investigatori – da un lato di ricavare diretti profitti attraverso l’imposizione del pizzo e, dall’altro, di fondare una sorta di ‘partecipazione coatta’ delle imprese mafiose ai lavori di quelle sane, garantendo nel luongo periodo introiti cospicui, costanti e, soprattutto, puliti e giustificabili. Il versamento delle somme oggetto dell’estorsione viene dissimulato sottoforma di pagamenti per servizi, sub-appalti, forniture, arrivando al punto di emettere regolari fatture. Si giunge, quindi, al paradosso: la mafia calcola l’iva sul pizzo. Gli ‘appuntamenti’ restano quelli tradizionali: Natale e Pasqua”.

(ITALPRESS).