Il turismo che dice no alla mafia in Sicilia: l’iniziativa Sicily Incoming Pizzofree

di Serena Tosi Santoro


E’ tempo di vacanze, relax e benessere. Ma quando agli indispensabili ingredienti delle ferie si può unire il senso di rivoluzione, giustizia e legalità, il pacchetto risulta essere ancora più soddisfacente.

E’ il caso di una nuova forma di turismo, il turismo etico a sostegno di coloro che hanno avuto il coraggio e la responsabilità di dire no alla mafia.

E’ l’iniziativa di Sicily Incoming Pizzofree che propone nei Tour 2012 2013 una Palermo inedita, affascinante e ad impatto 0 mafia: è possibile un giro alla scoperta dei vicoli del centro storico nei luoghi simbolo della lotta alla criminalità, dell’ architettura della città, del lato macabro di Palermo a partire dalle carceri di Palazzo Steri e dei luoghi del mare.

E’ previsto anche un viaggio a bordo di Ecolapa, il risciò ecologico, che consente ai turisti una panoramica dell’intera città, tutta ecologica.

La possibilità di contribuire a liberare la Sicilia dalla mafia e di ridarle nuovo respiro non si riducono all’estate e ai soli adulti, AddioPizzo prevede anche tour per le gite scolastiche, l’ideale per gli insegnanti da sempre alla ricerca di tour educativi.


Gli alunni potrebbero così studiare la storia dei nostri ultimi decenni visitando Palermo, Monreale, i luoghi colpiti negli anni dello stragismo come Capaci, Partinico, Cinisi, e ancora Cefalù e Caccamo con la testimonianza dei proprietari che hanno sporto denuncia nei confronti dei loro estorsori e una gita a tema trattativa Stato-mafia passando per via D’Amelio. Non manca all’appello la sosta a Corleone e al rifugio che fu di Provenzano, la visita al Museo dell’antimafia e un pranzo all’agriturismo che si trova sui terreni confiscati a Rina.

E’ una Sicilia poetica, culturale, sognante quella che ci offre Pizzofree, e soprattutto onesta e responsabile. Tutti i pacchetti turistici offerti da AddioPizzo Travel si appoggiano a strutture alberghiere e fornitori che non pagano il pizzo.

Questo turismo legalitario è stato possibile grazie al “Comitato Addiopizzo”, nato da un’idea di Dario Riccobono, Francesca Vannini Parenti e Edoardo Zaffuto; associazione nella quale sono ancora attivi.

Un’idea di consumo critico che permette anche a chi vive lontano da questa terra di contribuire positivamente allo sradicamento di una zavorra che blocca lo sviluppo dell’economia locale. E’ un modo per dimostrare la propria vicinanza a chi ogni giorno rischia la vita, per aver scelto di stare dalla parte della giustizia.
giornaleilreferendum.com

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