"Come stai?". "Come quello al quale stanno preparando il funerale". La domanda la rivolge il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. La risposta arriva direttamente dal premier Silvio Berlusconi. È lo stesso Lombardo a svelare i contenuti del suo ultimo incontro con il Cavaliere in un'intervista rilasciata a La Sicilia. I due prima si sentono al telefono, poi si danno appuntamento a Palazzo Grazioli.
È qui che arriva lo sfogo del premier. Che si lamenta di "una vita tumultuosa", per poi arrivare a ciò che più lo angoscia. "Gli 820 milioni del Lodo Mondadori, una rapina, una vergogna, al massimo 250 milioni, non posso pagare tanto", afferma secondo quanto riferisce Lombardo. Il riferimento è alla sentenza di appello sul Lodo Mondadori attesa a breve (in primo grado il premier è stato condannato ad un risarcimento di 750 milioni in favore di Carlo De Benedetti).
Di processo in processo, il Cavaliere passa al Rubygate, che chiama "quella storia". "Ti giuro che non ho toccato nessuno, ero convinto che quella era la nipote di Mubarak", si giustifica il premier con Lombardo. Poi si passa alla politica. Il leader dell'Mpa racconta che il Cavaliere gli dice di avere dato mandato ai suoi di "fare l'impossibile per recuperare" il rapporto con lui e con Casini.
Lombardo dice di "non sapere se dice una cosa e ne pensa un'altra", ma ammette che negli ultimi tempi gli "amici" del premier "sono stranamente disponibili". Un'operazione possibile, almeno per l'Mpa, dice Lombardo. "Se Alfano impone una linea di moderazione per il recupero di alcune frange, le cose si possono aggiustare, altrimenti il Pdl va a sbattere perché Berlusconi si è lasciato prendere la mano da troppi falchi. Ad esempio, era il caso di imporre Cosentino come coordinatore in Campania?". Lombardo dice anche che se sarà rinviato a giudizio sull'inchiesta Iblis, "per non rimanere impantanato" potrebbe chiedere il giudizio immediato.
repubblica.it / 7 giugno 2011 ore 05:41
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