Inserimento scolastico dei ragazzi con disabilità: cosa fare per garantire loro il diritto allo studio? Lo spiega l’Anfass Sicilia

Lunedí 09.08.2010 14:49
Inserimento scolastico dei ragazzi con disabilità: cosa fare per garantire loro il diritto allo studio? Lo spiega l’Anfass Sicilia (Associazione di Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) con un promemoria pensato apposta per le famiglie che all’inizio del prossimo anno manderanno a scuola i figli portatori di handicap.

Il primo passo da compiere è attestare la situazione di handicap dell’alunno, ai sensi della legge n. 104/92, prima dell'iscrizione del ragazzo al primo ciclo di scuola. La certificazione, avendo anche cura di verificare se esistono o meno le condizioni per ottenere la connotazione di gravità, va consegnata all'istituto scolastico.

Attestato lo stato di handicap, bisogna procedere con la Diagnosi funzionale, che comprende anche il Profilo dinamico funzionale e che verrà redatta dall’unità multidisciplinare territoriale, affiancata a sua volta da un esperto in pedagogia speciale, designato dall’Ufficio scolastico provinciale, e da un operatore esperto sociale in carico ai Piani di Zona o agli enti locali competenti e all’Asp, in collaborazione con scuola e famiglia. Un passaggio fondamentale, questo, perchè la Diagnosi funzionale permette non solo di evidenziare il tipo di deficit, ma anche le potenzialità di ciascun alunno disabile e le previsioni degli obiettivi da raggiungere a medio e lungo termine.

Una volta conclusa la Diagnosi funzionale, si arriva al Pei, ovvero il Progetto educativo individuale, redatto dal GLH.O (Gruppo di Lavoro sull'Handicap), composto da insegnanti del consiglio della classe frequentata dall’alunno, dall’insegnante di sostegno (se già assegnato), dagli operatori del Distretto socio-sanitario che ha in carico l’alunno e, infine, dai genitori.

Esistono poi delle figure necessarie a garantire l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità: gli insegnanti di sostegno, la cui presenza viene richiesta dal dirigente scolastico e assegnata dal Csa, e un assistente di base, cioè un collaboratore scolastico, che deve aver frequentato un apposito corso formativo e che ha il compito di fornire assistenza negli spostamenti all’interno e all’esterno dell’istituto, nell’accompagnamento ai servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.

La presenza di un assistente per l’autonomia e la comunicazione, che assista l’alunno nei problemi inerenti l’autonomia e la comunicazione, deve essere richiesta dalle famiglie al dirigente scolastico, che la girerà all’ente locale competente. È inoltre la famiglia a dover presentare istanza per il trasporto scolastico gratuito.

Il vademecum può essere consultato sul sito dell’Anffas onlus Sicilia
affariitaliani.it

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